Un Campus per la vita, lo sport per tutti!

Dare la possibilità a tutti, ad ogni età e con qualsiasi tipo di disabilità, di fare sport. Un sogno che può diventare reale grazie alle strutture della cittadella dell’Oic alla Mandria.
«Le strutture dell’Oic sono un vero paradiso per le persone con disabilità – conferma Chiara Coltri, giocatrice di basket del Cus Padova, vice presidente della Ffederazione Pallacanestro in Carrozzina, ambasciatrice paralimpica e consigliera nazionale Cip – Accessibili e accoglienti anche per chi ha un’autonomia limitata. Raramente si trova qualcosa del genere. Noi sportivi siamo abituati a viaggiare molto anche all’estero, ma è raro trovare una struttura simile».
Chiara Coltri ricopre un ruolo particolare proprio nell’aprire le porte dell’Oic a tanti sportivi. È infatti coordinatrice di “Un campus per la vita”, promosso da Civits Vitae Sport, un progetto che vuole appunto dare l’opportunità di allenarsi qui a squadre e atleti di varie discipline, con lunghi fine settimana di stage ospiti di Civitas Vitae Sport.«Il progetto si era fermato in primavera per l’emergenza Covid, ma abbiamo già ospitato sitting volley, arco e boccia paralimpica e adesso stiamo organizzando la ripresa – spiega Chiara Coltri – Questo è possibile proprio perché la struttura si presta ad ospitare persone con qualsiasi tipo di disabilità, anche gravi, tanto che al di là del progetto tanti sport fanno riferimento a queste strutture. Per le squadre c’è anche la possibilità di alloggiare in camere accessibili anche per chi ha autonomia limitata».
Alla Mandria si incrociano quindi atleti che praticano sport anche molto diversi tra loro, tanto che anche per chi, come Chiara Coltri, conosce bene il mondo paralimpico a volte è possibile fare delle piacevoli scoperte: «Sono affascinata da tutti gli sport e per questo ci tengo sempre molto a partecipare a diversi tipi di attività. Guardo gli eventi e magari provo: mi piace tantissimo scoprire nuove discipline perché alle volte anche chi come me ha una disabilità si chiede come certe persone riescano a fare certe cose. È molto bello che ci sia la possibilità per chiunque di trovare il proprio sport: quello che hai e che puoi dare lo puoi sempre mettere in campo».
“Un campus per la vita” è un progetto che guarda soprattutto alla promozione sportiva: «Lo sport paralimpico è fatto soprattutto di avviamento: il nostro obiettivo è far capire a tutti, soprattutto ai più giovani, che possono fare sport perché oggi è possibile per chiunque trovare la disciplina giusta. Con le nostre testimonianze, mia e di Francesco Bettella, vogliamo far capire che lo sport regala soddisfazioni di ogni tipo e che, anche senza medaglie e record, lo sport ti cambia la vita, ti far star meglio fisicamente, ti fa conoscere persone nuove. Formare agonisti è importante, ma avvicinare allo sport il maggior numero possibile di persone con disabilità è il traguardo fondamentale per noi».

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